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Una donna del
'900: un esempio del passato per il futuro.
Con il concorso pianistico regionale dedicato a Giovanna Albano Sottomano, il
Soroptimist International d'Italia, Club di Taranto, vuole ricordare la figura
di una delle socie fondatrici del club, esempio di espressione dello
spirito-soroptimista nell'impegno sociale e culturale della città in cui visse e
"magistra" nella formazione musicale dei giovani tarantini. Ciò non per un mero
senso nostalgico di tempi ormai trascorsi, ma affinché tali esempi di figure
femminili possano essere per tutti noi le fondamenta sulle quali costruire una
nuova società. Giovanna Albano Sottomano ha dedicato la sua vita a due grandi
amori: la famiglia e la musica. Dopo essersi diplomata nel 1927 al Conservatorio
di Napoli, "San Pietro a Maiella" con il M° Romaniello, esponente di spicco
della grande scuola napoletana, ha iniziato l'attività didattica. Per oltre
quarant'anni ha insegnato, come titolare della Cattedra di pianoforte
principale, al Liceo Musicale "G. Paisiello" di Taranto, la sua città di
adozione, amata, ammirata e sempre esaltata. Mai avrebbe accettato di
trasferirsi altrove, perché troppo legata al "suo mare", ai "suoi tramonti", e
persino al "suo scirocco". Aveva incominciato ad insegnare ancor prima del
diploma, andando a casa degli allievi, com' era in uso un tempo, quando
un'educazione corretta dei giovani prevedeva sempre una formazione musicale. Poi
il concorso al "Paisiello" (diretto allora dal M° Sigismondi) dove era divenuta
una vera e propria istituzione. Impossibile contare tutti gli allievi che sono
formati alla sua scuola, ma certamente è giusto ricordare che si inorgogliva
sempre per quelli che, a loro volta, avevano intrapreso l'attività didattica:
convinta com' era che l'aspetto più rilevante del suo lavoro consistesse proprio
nell'insegnare ad insegnare. D'altronde le era impossibile rinunciare a
trasmettere ad altri, ma soprattutto ai giovani, ciò che a sua volta aveva
ricevuto. I bambini, gli adolescenti e i giovani erano i destinatari preferiti
del suo magistero, allievi tout-court, non solo allievi di pianoforte! La
consapevolezza di offrire, mediante il suo paziente e tenace insegnamento, la
possibilità di conseguire un titolo di studio, utile per lavorare, rappresentava
infatti per Lei uno stimolo formidabile ad accrescere l'impegno, a superare
ostacoli e difficoltà. La sua filosofia di vita si ispirava ad un aforisma che
era solito ripetere in famiglia e ai suoi allievi: "Di tutte le cose, un giorno,
tutti diverranno padroni, ma ciò che ti venne dallo studio, se un tempo fu tuo
non cesserà mai di essere tuo".
1^ Edizione, 2-4
luglio 2003 |
2^ Edizione, 12-14
novembre 2004 |
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