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Presentazione del libro "Nel nome dell'Onnipotente Uno e Trino" di Antonio Caccavale
il 20 maggio 2017 a Taranto , alla Sala degli Specchi di Palazzo di Città

   
   

Maria Liuzzi presenta un romanzo storico sul brigantaggio

    Gradito ritornoa a Taranto di Maria Liuzzi dove ha moderato la presentazione di un libro. Un romanzo storico è stato presentato sabato 20 maggio nella Sala degli Specchi di Palazzo di Città dove era presente l'autore, proveniente dalla Campania: il Prof. Antonio Caccavale è stato invitato a discutere della sua prima opera narrativa, dal titolo 'Nel nome dell'Onnipotente Uno e Trino' in un convegno dove con lui hanno preso la parola due giovani e brillanti studiosi, Maria Rosaria Piccinni, docente a contratto di diritto delle religioni del Mediterraneo al Polo jonico dell'Università di Bari, e l'Avv. Marcello Barletta, cultore della materia di  Diritto Amministrativo dei Beni Culturali presso lo stesso ateneo.

     Il romanzo incentrato sulle vicende del brigante Costanzo Majo nel 1860, nell'immediata vigilia dell'impresa garibaldina, si svolge in Campania, tra l'Agro nolano e la Valle Caudina, e narra di una storia realmente accaduta, che vide il rapimento da parte del bandito di una donna maritata ad un notaio, dal sorprendente tragico epilogo. Sullo sfondo l'ambientazione storica ottocentesca, le condizioni di vita delle classi meno abbienti, le ideologie politiche dell'epoca, l'organizzazione del Regno delle Due Sicilie. I relatori hanno evidenziato come l'autore non sia caduto nella moda revisionistica del momento di riabilitare il brigantaggio in chiave anti-unitaria e 'neo-borbonica', ma abbia voluto raccontare un endemico problema di ordine pubblico che colpiva in prima istanza proprio i ceti più umili della popolazione.

Altri aspetti evidenziati sono stati i richiami antropologici ripresi dall'autore nella descrizione delle credenze radicate nel popolo a proposito di oltretomba, rimedi terapeutici o maternità, o sulla condizione femminile tra contadini poveri e borghesi.
L'autore intervistato da Maria Liuzzi, sempre brillante e amabile nei modi, ha parlato, non senza emozione, al cospetto di un folto pubblico che ha colmato la sala, della lunga gestazione del romanzo, dopo un certosino lavoro di studio e di recupero delle memorie di tradizioni, usi, credenze radicate nei secoli presso la comunità dei piccoli centri del suo territorio, a cavallo tra le province di Napoli, Caserta, Avellino e Benevento. Presenza speciale è stata quella di un capotreno 'importante' (è anche un pluridecorato campione internazionale di karate) della tratta ferroviaria Nola-Cancello, descritta nel romanzo e ambientazione di un episodio di razzia brigantesca: è infatti stato invitato dagli organizzatori, Claudio Taranto e Mimmo Pignatelli, il campione internazionale di karate Antonio Lobello, che opera professionalmente in ferrovia appunto come capo treno su quella storica linea ferrata e il ferroviere ha avuto modo di raccontare dei gustosi aneddoti della quotidianità.

Sono intervenuti alla presentazione anche un gruppo di docenti e studenti di Intercultura , , la coreografa e insegnante di danza classica Milena Di Nardo, direttrice della scuola di danza 'Russian Ballet' di Massafra, e per concludere in bellezza finale in musica con il soprano Rebecca Scano e il pianista Vincenzo Lentini che hanno eseguito in duo alcune arie di Donizzetti e poi, come solista pianista Lentini ha suonato i Papillons op. 2 di Schumann. Un inatteso e spontaneo applauso da standing ovation ha salutato l'impegnativa performance del giovane musicista..
Elemento scenografico in sala un bel quadro della pittrice ritrattista Lina Mannara.

     Antonio Caccavale, ma anche con momenti diversi di narrazione e spettacolo, ha incontrato il gradimento del pubblico che ha tributato convinte lodi a tutti i protagonisti.

    

 

 

 

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