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Rutigliano (Bari) 29 gennaio 2009
Premiazione 21° Concorso Nazionale del Fischietto in terracotta "Città di Rutigliano"
organizzatore Comune di Rutigliano luogo Cinema Teatro "L'Acquario"
sito internet www.comune.rutigliano.ba.it link

 

  Tra incanto e satira Maria Liuzzi presenta la premiazione di un concorso in crescita
 

                                                                  

 

     La Cerimonia di Premiazione del Concorso dei Fischietti in Terracotta è riuscita a raggiungere toni lirici inaspettati per via della proiezione di un cortometraggio veramente bello e toccante, che ha emozionato il folto pubblico intervenuto e che ha gremito la sala del Cinema-Teatro "L'Acquario" di Rutigliano.  E' stata forse questa la nota rilevante di una cerimonia di premiazione dei vincitori di un concorso che sicuramente è apparso in crescita, ben organizzato e con una ottima partecipazione di maestri artigiani della terracotta sia locali - i "figuli" - sia di altre località come nel caso di Nove (Vicenza) da dove proveniva il vincitore di quest'anno, il Maestro Poloniato.

     Affidata la conduzione anche questa volta alla "Ditta Capotorto-Liuzzi" (come l'ha definita la stessa giornalista del TG Norba) gli organizzatori sono stati ligi al vecchio adagio "squadra che vince non si cambia" ed essendo un "ticket" di presentatori ben affiatato, dobbiamo riconoscere che hanno avuto ancora una volta ragione. I presentatori sono stati molto brillanti a svolgere il loro compito che, nella cornice istituzionale del Premio, non avrebbe permesso molti slanci: si trattava di leggere classifiche e assegnare pergamene, ma,  ad ogni modo, la Liuzzi e Capotorto sono stati validi nel vivacizzare la serata.

     Maria Liuzzi in esordio ha voluto subito entrare in argomento mostrando di aver indossato per l'occasione il "fisoro", un artistico monile in terracotta e oro creato dall'orefice di Rutigliano Delliturri.

     La cerimonia è subito entrata nel vivo con la proiezione del corto "Il suono della felicità", una breve storia sceneggiata e diretta da Antonio Lombardo, film-maker molto amato dai suoi concittadini. Il film narra di un bambino che con occhi incantati scopre e si infatui dell'antichissimo mestiere dei figuli, i maestri ceramisti di Rutigliano, diventando amico di uno di loro e misurandosi con l'incomprensione dei grandi verso il suo desiderio di intraprendere quell'arte. Il finale un po' triste (la chiusura della bottega del vecchio artigiano evidentemente deceduto) trova il lieto fine nel fatto che quel monello, divenuto ormai adulto continui nell'antica arte ceramista.

     Tornata la luce in sala, i presentatori hanno chiamato sul palco proprio il regista Antonio Lombardo e Alessandro Loietene, il piccolo attore, premiati dal sindaco Di Gioia con artistici fischietti. Il regista osservava quanto fosse fondamentale guardare alle cose con gli occhi dei bambini, magari con ingenuità, ma trovando al fondo quei significati che solo i più piccoli possono sentire.

     La manifestazione quindi proseguiva concentrandosi sulle opere in gara:  quest'anno erano 55 realizzate da 24 artisti. La parola veniva ceduta al Dott. Lorusso, il direttore del Museo del Fischietto, che spiegava come il tema assegnato sulle "forze dell'ordine" fosse stato così ben sviluppato con manufatti, tanto che si delinea l'apertura di una nuova area tematica nel Museo. Ricordato anche il gemellaggio con il comune di Nove, nel vicentino, dove esiste da secoli una tradizione artigiana analoga a quella di Rutigliano, e i progressi culturali nel dotarsi di una sede museale restaurata ed efficiente, si passava finalmente a premiare i vincitori delle diverse sezioni del concorso.

     Maria Liuzzi e Gianni Capotorto cominciavano la rassegna dei premiati cominciando da quelli riservati alle scuole, per poi passare ai premi della giuria tecnica. Il vincitore quest'anno è stato il veneto Diego Poloniato, premiato con il "Fisoro d'oro" per l'opera "Chiamata urgente" raffigurante uno spassoso  carabiniere a cavallo di una tartaruga. Al secondo posto il rutiglianese Vito Moccia con "Guardie e La" in un omaggio all'indimenticato grande attore Aldo Fabrizi, che interpretò anche uno spassoso poliziotto nel film "Guardie e ladri"; terzo posto per il veneto Volpato, sempre con un fischietto sui carabinieri. Il voto popolare ha premiato artigiani locali, decretando la vittoria di Paolo Di Donna con un altro manufatto sui militi dell'Arma, effettivamente bersagliati dalla satira carnevalesca.

     Tra le menzioni speciali, vogliamo ricordare quella per il Prof. Pippo Moresca, maestro ceramista, che, collegandosi al film proiettato precedentemente, rimarcava l'importanza di rapportarsi all'antico lavoro con gli occhi dell'infanzia.

      Esaurita la premiazione, Maria Liuzzi cedeva la parola al Sindaco Di Gioia che tracciava un bilancio del suo decennale alla guida dell'amministrazione comunale: veniva affermato che tanto impegno per far crescere in qualità il Concorso nasceva dal desiderio di rilanciare l'immagine della Città e cercare di far continuare l'opera dei maestri figuli, offrendo spunti per nuova occupazione giovanile nel solco della tradizione produttiva del paese e rilanciare l'economia locale. Maria Liuzzi commentava questo bilancio da spettatrice neutrale constatando che in questi dieci anni la qualità degli eventi organizzati fosse  sicuramente cresciuta e che l'eredità lasciata agli amministratori che si succederanno sia davvero importante.

     Insomma, per Rutigliano si chiude un ciclo politico-amministrativo e la cerimonia di Premiazione del Concorso ha voluto rappresentare un degno commiato. Se la china doveva essere una manifestazione autocelebrativa, occorre dire che Maria Liuzzi e il suo collega Gianni Capotorto hanno professionalmente svolto il loro compito rendendo gradevole e vivace la serata. Ma in questi casi la differenza la fanno proprio i presentatori e sul valore della Liuzzi ormai non ci stupiamo più.

        

 

 

 

 

 

 

 

 
Un cortometraggio per celebrare i figuli

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Il cortometraggio diretto da Antonio Lombardo è stato realizzato con il patrocinio della Provincia di Bari, dal Comune di Rutigliano, dalla Libera Università della Terza Età di Rutigliano.

La storia vuole offrire un motivo di speranza per la sopravvivenza di una antichissima attività, quella dei maestri ceramisti, i "figuli", che oggi rischia di scomparire. La storia inizia con il monello che, col suo fischietto a forma di galletto, dopo aver percorso le stradine del centro strorico, entra nella chiesetta dove le vecchie beghine del paese biascicano giagulatorie,che si sentono in sottofondo fuoricampo già dai titoli di testa del cortometraggio, e le fa sobbalzare dalle loro sedie emettendo felice un fischio fortissimo.

Didascalica la spiegazione del vecchio artigiano nella sua bottega al bambino che divora con i grandi occhi dell'infanzia tutto quello che riesce a vedere, dal gioco del movimento del tornio alla schiera di fischietti sugli scaffali. Quando il bambino, sognando di diventare come lui, trovando l'ostitlità di un padre che non lo capisce, tornerà alla sua bottega, non lo troverà più. Ma la fascinazione infantile non sarà rimasta una fantasticheria da bambino e alla fine del cortometraggio ritroviamo ormai adulto quel bambino lavorare al tornio.

Tutto molto lirico. Sullo sfondo di una Rutigliano assolata, gli autori dichiarano tutto il loro amore per le tradizioni della propria città.

 
 

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