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17° Concorso Nazionale del Fischietto in Terracotta "Città di Rutigliano" - Cerimonia di premiazione
Il 20 gennaio 2005 a Rutigliano (Bari), Museo "Di Donna"

   
 

Foto Stefano Netti

Maria Liuzzi presenta la premiazione di un concorso che guarda al futuro dell'arte figula

     Il Concorso quest'anno aveva come tema i "giochi e i divertimenti del tempo che fu" e ha visto la partecipazione di 47 artigiani provenienti da 8 regioni italiane, autori di ben 100 artistici fischietti in terracotta.

     Il vincitore è stato il maestro veneto di Nove (Vicenza) Diego Poloniato che con una "cavallina" ha meritato il premio della critica. Invece, a conquistare il premio della giuria popolare è stato Vito Lorenzo Gasparro, anch'egli ispiratosi al gioco della cavallina.  

     I nuovi premi "speciali" istituiti quest'anno, sono stati assegnati al maestro figulo Filippo Lasorella per la continuità al concorso, a Vincenzo Forgia di Caltagirone (in provincia di Catania) con l’opera “U iocu du rumulu” (miglior fischio) e ad Aurora Calì di Villa San Giovanni (tecnica innovativa).

    Anche l'edizione n° 17 del Concorso è stata ottimamente organizzata e ha mostrato una sicura crescita; nel corso della premiazione, presentata da Maria Liuzzi con Gianni Capotorto, il sindaco Di Gioia ha espresso tutta la sua soddisfazione, sottolineando anche l'importante ruolo della stampa che sta facendo di questa festa un appuntamento sempre più seguito e atteso ed evidenziando soprattutto il ruolo delle scuole. “Senza togliere nulla a nessuno – ha detto il primo cittadino – i fischietti più belli quest’anno sono proprio quelli dei ragazzi, se li rapportiamo all’età e all’esperienza. Un risultato che ci fa ben sperare per il futuro dell’arte figulina”. Pippo Moresca insegnante e figulo a sua volta, ha proposto il coinvolgimento nel concorso delle scuole superiori e dell’Accademia delle Belle Arti.

     La cerimonia si è conclusa con lo spettacolo di Nico Salatino che, applauditissimo, si è esibito in un concerto folk intervallato da commenti e battute in dialetto barese.
     

   

 

    

 

 

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